News
10
01
2018

SPAZIO INFORMA: PIEDE PIATTO E PIEDE CAVO

Spazio informa: Piede Piatto e Piede Cavo

COSA SONO:

Con piede piatto s’intende un’alterazione anatomica del piede in cui l’arco plantare mediale risulta più basso della norma o completamente assente, per cui la volta plantare appoggia del tutto (o quasi) al suolo.

Con piede cavo s’intende un’alterazione anatomica del piede in cui vi si presenta l’arco plantare mediale eccessivamente alto, con conseguente modifica dell’appoggio al suolo del piede stesso e con diversa distribuzione del peso corporeo al suolo.

 

CAUSE

Possono essere congenite (presenti e strutturali sin dalla nascita), idiopatiche (causa sconosciuta o non identificabile) oppure acquisite (come conseguenza di alterazioni posturali o atteggiamenti quotidiani oppure lavorativi errati, di traumi al piede o alla caviglia, patologie neurologiche o neuromuscolari, patologie del tessuto connettivo, obesità e sovrappeso, artrite reumatoide, invecchiamento, diabete, uso di calzature inadeguate, lunghi periodi di inattività, lesioni tendinee).

 

CHI COLPISCE

Non vi è una fascia particolare in cui le alterazioni del piede siano riconoscibili a parte i bambini, nei quali, fin dai primi passi, il piede piatto è una presenza costante e normale, in quanto l’arco plantare si deve ancora sviluppare e perchè nei piedi è presente una quantità di tessuto adiposo maggiore dell’adulto, tale da rendere poco visibile la volta plantare. Durante il normale processo di crescita, i piedi del bambino si “snelliscono” e si accentua sempre più l’arco plantare fino a svilupparsi nella sua normale forma.
Negli studi effettuati il piede cavo risulta essere più presente nei soggetti di genere femminile.

 

SINTOMI

Il piede piatto e il piede cavo possono essere asintomatici o sintomatici.
Nei casi in cui il piede piatto sia sintomatico, i disturbi possono essere dolore al tallone, alla volta plantare, alle caviglie, alle ginocchia, alle gambe o alle anche, il gonfiore ai malleoli mediali e problemi muscolo-scheletrici a livello dei piedi.
Nei casi in cui il piede cavo è sintomatico, i disturbi possono essere il dolore al piede ed alle caviglie, l’instabilità delle caviglie, presenza di dita a martello o di dita a uncino, senso di rigidità o di sensibilità ai piedi o alle caviglie, difficoltà a stare in piedi molte ore consecutive, camminare o correre per lunghi tratti (doloroso), comparsa di calli nel tallone, nei bordi esterni o nella zona metatarsale. Alcune complicanze possono essere la tendinite ai muscoli peronieri, problemi al tendine d’Achille, fascite plantare o la sindrome da conflitto della caviglia; le patologie neurologiche  a carattere progressivo causano il peggioramento del piede cavo stesso e della comparsa del dolore neuropatico (cronico).

 

A CHI RIVOLGERSI – COSA FARE

Ci si rivolge ad un ortopedico specializzato in patologie del piede o ad un podiatra, che indicheranno il percorso più idoneo al paziente dopo aver tracciato la diagnosi, l’esame obiettivo e l’anamnesi del paziente; in casi sintomatologici molto intensi possono essere prescritti dei test diagnostici (raggi X, TAC, ecografia, RMN).
Dopo averli eseguiti lo specialista può indicare nei casi più complessi una terapia conservativa (uso di plantari, percorso di rieducazione funzionale, scarpe ortopediche, programma dietetico per la diminuzione del peso corporeo) o chirurgica ortopedica al fine di intervenire sulla struttura scheletrica alterata.
Come attività preventiva vi è il controllo del pesp corporeo, la costanza nell’attività fisica, indossare calzature comode e correggere eventuali comportamenti posturali errati.

 

RIPERCUSSIONI SULLA POSTURA

Piede Piatto

Le modificazioni posturali causate dal piede piatto comprendono l’appoggio dei piedi e lo scarico del peso corporeo al suolo, l’associazione con un piede valgo, una rotazione interna della tibia e del femore con tendenza al ginocchio valgo e perdita della posizione corretta delle rotule; ciò comporta ad una proiezione in avanti del bacino (antiversione), ad un aumento della lordosi lombare (iperlordosi lombare), all’aumento di altre compensazioni posturali (ipercifosi dorsale), compressione su tutte le vertebre lombari, rigidità muscolare e rischio di contratture.

Piede Cavo

Le modificazioni posturali causate dal piede cavo comprendono l’appoggio dei piedi e lo scarico del peso corporeo al suolo, problematiche alla muscolatura del tricipite della sura e del tendine d’Achille (intesi come prosecuzione dei muscoli della volta plantare).
Esso può causare un eccessivo scarico del peso corporeo a livello dei talloni (talloniti) ed alle teste metatarsali, il neuroma di Morton, tendinite all’Achilleo, ginocchia vare con rotazione esterna della tibia e del femore e, di conseguenza della rotula, la retroversione del bacino, rigidità muscolari per le compensazioni posturali che vengono attuate.

 

METODO SPAZIOMEDICA

Applicando il Metodo SpazioMedica andremo ad agire inizialmente sugli effetti e sulle conseguenze che la problematica stessa causa, per poi andare a risolvere la causa che ha generato la patologia stessa.
Nella prima fase vengono effettuate sedute individuali in ambulatorio per ridurre i sintomi (dolore, formicolii, contratture, rigidità, etc..)tramite sia l’utilizzo di elettromedicali (tecar o tecarsin) che di trattamenti manuali con funzione sia decontratturante e che di riattivazione della corretta circolazione sanguigna, oltre a ripristinare la corretta mobilità artcolare.
Nella seconda fase invece l’obiettivo è quello di ottenere un riequilibrio muscolare che permetta il funzionamento dell’elasticità e del tono muscolare, della propriocettività bipodalica e monopodalica e del gesto del passo del piede stesso.
In particolar modo è fondamentale andare a lavorare sul tono muscolare del tibiale posteriore e sulla muscolatura plantare per rieducare il piede ad un appoggio plantare più ottimale al suolo, ripristinando il corretto arco plantare e correggendo al maeglio il valgismo/varismo dei piedi se presente, lavorando poi sul riequilibrio muscolare (elasticità e tono) e sulla propriocettività (percezione e riconoscimento della posizione del proprio corpo nello spazio).

 

 

Luca Seno Chinesiologo Massoterapista

 

 

Seguici anche su Facebook: SpazioMedica

 

 

 

 

Autore: spaziomedica