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31
01
2018

SPAZIO PATOLOGIE: FIBROCARTILAGINE TRIANGOLARE DEL POLSO

DI COSA SI TRATTA

 

La Fibrocartilagine triangolare del polso è un tessuto che si trova distalmente tra ulna e radio, le due ossa che compongono l’avambraccio, e si estende a livello del polso, dal lato del mignolo, tra le due ossa citate.

In particolare, la Fibrocartilagine triangolare è tesa tra il bordo ulnare della fossetta lunata del Radio Ulnare della fossetta lunata del radio e la base dello stiloide ulnare.
Questa struttura di origine legamentosa, fibrosa, elastica e cartilaginea (simil-menisco) prende il nome dalla sua forma triangolare appunto.
La sua funzione è di fondamentale importanza per due aspetti: dare stabilità al complesso del polso e in secondo luogo fornire un ammortizzamento per il carico che grava sul polso stesso.

È in grado di resistere non solo a forze tensive ma anche a carichi di compressione che si esercitano tra il carpo e l’ulna. Alcuni studi hanno dimostrato la maggiore irrorazione periferica e la scarsa vascolarizzazione della parte pià centrale.

 

COSA VUOL DIRE?

 

Significa che la parte più esterna ha maggiore apporto di sangue, quindi presenta capacità riparative di gran lunga maggiori rispetto alla parte interna in caso di lesione.

 

CAUSE DI LESIONE

 

Si distinguono sostanzialmente due tipi di cause: per trauma diretto o per usura.
Nel primo caso, il paziente per esempio cade, e atterra con le mani in avanti per parare la caduta: i polsi sono in condizione di estensione con il palmo della mano rivolto verso il basso e la cartilagine triangolare che era in condizioni di normalità può subire lesioni.

Nel caso dell’usura, si tratta di pazienti che subiscono tanti piccoli traumi ripetuti sullo stesso punto, oppure sono portati a svolgere sempre lo stesso gesto molte volte al giorno, mettendo in carico la cartilagine stessa, che a lungo andare può quindi usurarsi. La porzione centrale, in particolare, assolve alla funzione di ammortizzamento tra ulna e ossa del carpo, quindi si trova sottoposta in continuazione ad un carico compressivo e questo porta a fisiologica usura. Già dopo la terza decade di vita sono presenti segni di usura.

 

CHI COLPISCE?

 

Potenzialmente tutti possono esserne colpiti. Svolgere alcuni lavori che sottopongono il polso a carichi ed usura fa sicuramente aumentare la probabilità di soffrirne: si tratta per esempio di alcuni operai, di idraulici ed altri professionisti che muovono molto il polso nella loro quotidianità; tuttavia anche altre persone che svolgono nella loro giornata gesti ripetuti come alcuni sportivi, pallavolisti ad esempio sono soggetti ad usura della fibrocartilagine triangolare del polso.
Un esempio di movimento potenzialmente usurante: tenendo braccio ed avambraccio fermi, si provi a muovere la mano come per fare “ciao”, questo movimento viene definito deviazione ulnare e radiale del polso, oppure adduzione e abduzione del polso.
Per quanto riguarda invece la lesione della cartilagine triangolare da trauma diretto, tutti possono andarne incontro in seguito appunto ad un trauma, una caduta in avanti ad esempio, in cui si atterra con le mani in avanti per parare la caduta e frenare l’impatto.

 

SINTOMI

 

Il sintomo principale è sicuramente il dolore locale, quindi a livello del polso dorsalmente e medialmente, cioè dalla parte posteriore e del mignolo.
Questo dolore generalmente aumenta al muovere del polso e si possono sentire anche dei rumori come degli scrosci o scatti internamente all’articolazione.
Un movimento che scatena il dolore al compartimento ulnare del polso è l’estensione abbinata all’adduzione. Spesso anche senza movimento si sente dolore toccando la parte lesionata e a volte può esserci una diminuzione di forza nella presa di oggetti.

 

COSA FARE 

 

Questa lesione non va assolutamente sottovalutata, di conseguenza se compare il dolore che abbiamo descritto in precedenza si consiglia di rivolgersi ad uno specialista che possa valutare clinicamente il tipo di dolore, l’articolarità e la funzione muscolare in loco. In altre parole, lo specialista va ad indagare se ci sono limitazioni nei vari movimenti del polso dovute al dolore e se la componente muscolare lavora in modo appropriato o meno.
In questa sede possono essere richiesti dallo stesso specialista degli esami strumentali come i raggi X (RX) o una risonanza magnetica (RMN), per valutare lo stato della cartilagine triangolare del polso ed eventualmente indicare un processo chirurgico: si tratta di un intervento piuttosto semplice e poco invasivo, in quanto viene eseguito in artroscopia. C’è da dire comunque che purtroppo non sempre la risonanza magnetica dimostra la lesione, perchè talvolta si tratta di una lesione minore e non viene segnalata.
In caso non ci fosse indicazione chirurgica, si opta per il trattamento conservativo tramite immobilizzazione del polso, unitamente a infiltrazioni o altro tipo di terapia farmacologica con scopo antinfiammatorio ed analgesico. Si sottolinea comunque l’importanza del trattamento riabilitativo in ogni caso come in altri casi in cui non sia necessaria la chirurgia, ma si voglia recuperare l’articolarità e la forza muscolare deficitaria.

 

METODO SPAZIOMEDICA

 

Con il metodo SpazioMedica la presa in carico del paziente è globale: l’equipe di professionisti valuta, ognuno secondo competenza specifica, le condizioni del paziente e gli eventuali esami strumentali che porta con sè e a questo punto viene data indicazione di trattamento in base alla valutazione effettuata condividendo chiaramente con il paziente gli obiettivi del percorso terapeutico.
Sia nel caso in cui sia stato eseguito un intervento chirurgico, sia nel caso in cui la scelta sia stata quella del trattamento conservativo, il nostro obiettivo è quello di informare il paziente rispetto alla sua condizione, in modo che sia consapevole del suo problema.
A partire da questo ci impegniamo per far si che i movimenti del polso vengano recuperati al massimo grado concesso, compatibilmente con il dolore che va diminuendo al passare delle sedute.
Se necessario al fine di diminuire lo stato infiammatorio ed il dolore locale viene abbinata la terapia manuale all’uso di terapia strumentale quale TECARSIN.
Allo stesso tempo anche la parte muscolare viene costantemente monitorata, in modo da consentire un recupero della forza laddove ce ne sia bisogno, al fine del ripristino della funzionalità quotidiana del paziente. Vengono effettuati controlli e verifiche periodiche in condivisione con il paziente, fino a compimento del percorso terapeutico, momento chiave del trattamento in quanto il paziente sarà in grado di prendersi cura quotidianamente del suo polso, tramite attenzione ed esercizi che gli sono stati insegnati nel percorso di riabilitazione condiviso e avrà imparato una gestualità lavorativa e o sportiva più corretta.

 

 

Dott.ssa Dal Toso Valentina   Fisioterapista

 

 

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Autore: spaziomedica