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04
09
2017

SPAZIO PATOLOGIE: VALENTINO COSA TI ASPETTA ADESSO?

Spazio patologie: Valentino cosa ti aspetta adesso?

Per gli appassionati del Moto Gp è ormai nota la vicenda accaduta al “Dottore” di Tavullia durante l’allenamento a Borgo Pace sulla sua moto da enduro. Frattura scomposta di Tibia e Perone hanno sospeso la stagione del pilota, ma il quesito che affligge gli appassionati è: la leggenda potrà tornare alle sue performance strabilianti?
Tramite le nozioni che vi daremo sarete voi stessi a fornire la risposta.

Operato nella notte tra il 31 agosto e l’1 settembre dal Prof. Raffaele Pascarella, direttore dell’unità operativa di Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale Torrette di Ancona, che ha effettuato sul campione l’intervento di sintesi di frattura scomposta con chiodo endomidollare fissato. Si tratta di un intervento della durata di circa un’ora dove viene inserita una struttura metallica all’interno della Tibia, fissandola con cemento chirurgico, cosi da stabilizzare l’osso e permettere un fissaggio costante e non ingombrante tra le due parti ossee rotte.

Il bollettino medico afferma che l’intervento è riuscito perfettamente e che Valentino ora avrà bisogno di 40 giorni di riposo dall’attività e di tanta fisioterapia rieducativa.
L’osso si ristrutturerà perfettamente entro 3/4 mesi ma potrà attivarsi molto prima poichè Valentino avrà comunque stabilità dal chiodo endomidollare.

Il riposo è essenziale per permettere ai tessuti* lesionati di ripararsi, ma questo a discapito di perdita funzionale della parte offesa associata ad una diminuzione della componente muscolare.
Ed è qui che la fisioterapia e la rieducazione giocheranno un ruolo fondamentale per soddisfare le intenzioni del pilota che ha dichiarato di voler montare in sella quanto prima; biosgnerà combattere 4 fattori principali:

  • il dolore e lo stato infiammatorio;
  • l’ipomobilità* derivata dal periodo di fermo;
  • l’ipotonotrofismo*;
  • coordinazione e propriocettività*.

Inizialmente si agirà trattando manualmente l’arto inferiore al fine di vascolarizzare i tessuti e togliere le aderenze cicatriziali*, associando il tutto a fisioterapia strumentale per ridurre lo stato infiammatorio e biostimolare* la zona interessata.
È inoltre fondamentale iniziare quanto prima la mobilizzazione passiva* delle articolazioni.

Quando le condizioni lo permetteranno sarà necessario il lavoro attivo, ovvero sarà “il Dottore” ad attivare la muscolatura e le articolazioni relative alla caviglia e al ginocchio, inizialmente senza carico per poi incrementare l’intensità gradualmente: solo così si avrà una crescita muscolare e una ripresa alla massima funzionalità possibile.
Si lavorerà tanto sul recupero della coordinazione e della propriocettività in modo da rendere ogni movimento forte, fluido e perfettamente sincronizzato con il resto del corpo e soprattutto con la moto. Un atleta professionista del calibro di Valentino Rossi necessita di una preparazione ben superiore alla media poichè le sollecitazioni fisiche e mentali in gioco sono nettamente maggiori.
La cornice riabilitativa sarà affiancata da esami strumentali diagnostici e visite ortopediche di controllo fino alla completa guarigione.

Volevate una risposta?

La tenacia e la forza mentale di questo campione pluripremiato sono le caratteristiche che lo hanno affiancato in questa intramontabile carriera e che lo affiancheranno anche in questo periodo di riabilitazione, con risultati rapidi ed efficaci.
Accerchiato dai più grandi specialisti nel campo Ortopedico e Riabilitativo, questo ostacolo non rappresenta altro che un breve capitolo nella storia di questa icona sportiva, che sicuramente non si vorrà fermere a nove titoli, perchè il decimo è la prossima sfida!

*Tessuti: il nostro corpo è interamente costituito da tessuti, siano essi muscolari, ossei, tendinei, epiteliali…;

*Ipomobilità: stato di deficit della mobilità (di una articolazione o di una parte anatomica);

*Propriocettività: capacità di percepire il nostro corpo nello spazio;

*Aderenze cicatriziali: sono aderenze create dal tessuto cicatriziale, un composto che unisce tra di loro i tessuti lesionati ma in maniera disorganizzata avendo cosi dei deficit vascolari, meccanici, etc…

*Mobilizzazione passiva: operazione manuale dove il terapista mobilizza l’articolazione interessata, andando cosi a sbloccarla e a favorire il recupero dell’escursione articolare;

*Bio stimolare: velocizzare i naturali processi biologici dell’organismo (riparazione tessutale, rigenerazione tessutale, reinnervazione, etc..

 

Forza Vale da tutto il Team Riabilitativo di SpazioMedica…ti attendiamo…TUTTI IN PIEDI SUL DIVANO!

 

 

Andrea Tresoldi Massofisioterapista

 

 

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Autore: spaziomedica