L’Esercizio Fisico Adattato è prescritto come farmaco di prevenzione e cura nelle patologie del diabete, ipertensione ,malattie cardiache e metaboliche. Vi sono sicuramente diversi motivi e ragioni in tutto questo, ad esempio ragioni sanitarie che vanno di pari passo con l’allungarsi della vita media, ma anche il desiderio individuale di conservare il più a lungo a possibile uno standard di vita (fisica e mentale), gradevole, attivo ed efficiente, recuperandolo, per quanto possibile, anche dopo una grave malattia. Ma accanto a questo obiettivo individuale, ne esiste uno collettivo importantissimo: tutte le società avanzate, come la nostra, devono fare i conti con i costi straordinariamente crescenti delle cure sanitarie. Per contenerle, non vi è alta strada che quella della prevenzione e riabilitazione.
Comprendendo tutti questi aspetti, individuali e collettivi, si può vedere come le scienze motorie, l’esercizio fisico, anche e soprattutto nella terza età quindi per le persone sopra i 65 anni di età, tutte le pratiche anti stress e quelle riabilitative sono diventate un settore di attività molto importante, in particolar modo come fenomeno sociale, per l’imponente numero di persone coinvolte. Aumentare la consapevolezza delle persone sui benefici che si ottengono con un’attività fisica praticata quotidianamente sarà sicuramente uno dei prossimi passi a livello globale in ambito sanitario.
In particolare risulta fondamentale riuscire a far comprendere quanto il movimento e lo sport, se svolti nella maniera corretta e con il supporto e monitoraggio di professionisti del settore naturalmente, possano essere considerati a tutti gli effetti come un farmaco di prevenzione e cura nelle cosiddette patologie croniche ossia malattie quali ad esempio diabete, ipertensione, ma anche in tutti i disturbi di natura cardiaca.
In un articolo di Roberts e Barnard pubblicato nel 2005 sul “Journal of Applied Physiology”, sono state prese in esame 424 pubblicazioni scientifiche sugli “Effetti dell’esercizio e della dieta sulle malattie croniche”. Le conclusioni sono state evidenti e non lasciano spazio e ombra di dubbio. Le malattie croniche attuali sono i ‘killers’ della società occidentale e sono in forte aumento anche nei paesi in via di sviluppo. La soluzione a queste malattie che interessano l’intera società sono: esercizio fisico e sana alimentazione. Gli effetti preventivi dell’attività fisica, dimostrati oltre ogni possibile dubbio, si esplicano in settori molteplici. Impressionanti al riguardo i dati di Willett, presentati sulla rivista Science ossia che con attività fisica e corretta alimentazione sarebbero evitati il 70% dei casi di cancro del colon, il 70% dei casi di ictus cerebrale, l’80% dei casi di infarto del cuore e il 90% dei casi di diabete dell’adulto.
In tal senso anche il nostro paese, fortunatamente, si sta muovendo a piccoli passi riconoscendo che il fatto di non svolgere attività fisica sia una parte assai rilevante di insorgenza di malattie cronico-degenerative come quelle sopra citate. Tra le soluzioni possibili c’è il modello adottato dalla regione Emilia-Romagna che è parte integrante del Piano regionale di prevenzione 2010-2012. Rivolto a persone con malattie croniche cardiache, malattie legate al proprio peso e costruito scommettendo sull’inedita collaborazione tra medici coinvolti nell’assistenza sanitaria tradizionale e medici dello sport, traccia un percorso in diverse fasi: la prescrizione dell’attività fisica da parte del medico curante come se fosse un farmaco.
L’attività’ fisica finisce nella ricetta medica prescritta come un farmaco tradizionale per curare, ma anche prevenire alcune patologie croniche anche nella regione Sardegna, anno 2019. Questa è stata l’ultima frontiera della sanità pubblica sarda che ha dichiarato guerra ai farmaci tradizionali introducendo lo sport nei ricettari medici come terapia sostitutiva per la cura di obesità, diabete, disturbi legati al cuore e alcune malattie neurologiche, che in Sardegna rappresentano circa il 30 per cento dei pazienti, con una spesa di oltre due terzi del bilancio sanitario regionale.
La regione Veneto, invece, è impegnata da tempo a promuovere l’attività fisica in generale e nello specifico con il programma regionale “Prescrizione dell’esercizio fisico” contenuto nel Piano Regionale Prevenzione 2014-2018. Con questo piano si è inteso di diffondere la pratica della prescrizione dell’esercizio fisico a soggetti che ne possono trarre beneficio. In tal senso, la “prescrizione di esercizio fisico” rappresenta l’atto attraverso il quale il medico fornisce al paziente le indicazioni circa il tipo, l’intensità, la frequenza e la durata dell’esercizio da svolgere in relazione al suo quadro clinico indipendentemente dall’utilizzo del ricettario regionale.
La grande scommessa è riuscire a far familiarizzare il mondo sanitario all’uso dell’attività fisica (adeguata per tipo, intensità, frequenza e durata) non solo come un potente trattamento, ma anche come un potente mezzo di prevenzione. Facendo sì, in questo modo, che la relazione con il mondo della salute sia per tutti positiva e benefica.
Dott. Matteo Maron – laureato magistrale in scienze motorie