SPAZIO PATOLOGIE: LA VENDETTA DI MONTEZUMA
- PERCORSI PERSONALIZZATI
La vendetta di Montezuma
Stagione di vacanze, stagione di viaggi…e allora parliamo della “vendetta di Montezuma”, termine colorito che in passato definiva la cosiddetta diarrea del viaggiatore.
Si tratta di un quadro clinico che può comparire durante un viaggio all’estero, specie se in zone geografiche di Asia, Africa, America Latina, caratterizzato da un’aumentata frequenza dei movimenti intestinali, con più frequenti evacuazioni giornaliere (3-5 in media) di feci meno formate.
Le cause sono per lo più batteriche, ma anche virali: raramente l’agente patogeno viene individuato, vista anche la brevità del quadro clinico. La trasmissione avviene per l’ingestione di cibi o bevande contaminate
I sintomi compaiono in genere nei primi giorni di viaggio e tendono a risolversi entro 3-7 giorni; raramente hanno una durata superiore, ma sono comunque in grado di “rovinare” il soggiorno.
L’importante è la prevenzione: bevande, acqua, bottiglie sigillate, mangiare solo frutta sbucciata, tutti i cibi ben cotti e preparati di recente.
La somministrazione di antibiotici in via profilattica non è raccomandata.
Il trattamento dell’avvenuta infezione si fonda soprattutto sull’idratazione e la reintegrazione di sali minerali, che spesso sono le uniche misure necessarie, vista la rapida e spontanea risoluzione del disturbo.
Qualora i sintomi fossero più accentuati o prolungati si può ricorrere ad un antibiotico non assorbibile, (es. rifaximina) per 3-4 giorni; farmaci riduttori della motilità, quali loperamide, possono essere utili per ridurre un numero di scariche eccessive, ma vanno usati solo se necessario.
Nella fase acuta non sono indicati i probiotici, che eventualmente possono essere prescritti a distanza, in caso di persistenza di modesta sintomatologia residua.
Di fronte ad un quadro clinico più prolungato o con sintomi più consistenti è opportuna la consultazione di un medico.
A cura del Dr. Ezio Mastropasqua
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